Friday, July 16, 2004

giallo opus


IO NN SONO COSI.anche se ho imparato ad essere caparbia, e forse nn lo sono sempre stata, ho deciso di stare zitta,zitta,zitta e me ne vado in giro come oggi con la maglietta gialla e gli occhiali di farfalla. fingere il buonumore nn è difficile a volte, a volte mi è impossibile. mais t es une comédienne, direbbe qualcuno, e quel qualcuno lo bacio sul naso. la chose bizarre del possesso di due case a breve distanza ,sai, mi concede qualche minuto di scrittura alla settimana. se ci avessi pensato qualche settimana fa, forse, avrei suscitato il riso ed evitato l inutile pianto... ho ri-ri-ri-guardato jules et jim l altra sera.il film si regge su un gioco malato,malatissimo, da cui esce, riesce la sua bellezza.perche è tra i film che riguardero moltissimo nella mia vita. al momento ri-leggo,completandolo, la Vergogna di Rushdie, del quale, prima della partenza avevo letto il capitolo "Arrossire". Io arrossisco ancora e spesso, credo. E quella teoria della vergogna umana che si riversa nell etere e ricade sottoforma di liquido di bevenda dell automatico nelle guance-bicchiere, di certi esseri , come me, mi piace, è cosi dolce, la vorrei credere vera, mi sentirei di vivere in un'altra fiaba. musica:warwick era un rubinetto di musica.charles mi ha lasciato la sua, e anche danzio,io vi ho cercato la mia, oggi ascolto piazzolla quando studio e scrivo,jorge ben quando voglio muovermidanzare quando le stanze sono vuote e doors quando leggo o mi vesto.

Thursday, July 15, 2004

nost-algia

questa domenica, sono tornata nella mia casa.

ho trascorso una settimana a parigi, tra me miei genitori e charles,tra alti e bassi di umori e affetti.

il giorno del mio compleanno e quello prima, difficilmente potro scordarli.al momento li reputo tra i giorni più belli della mia vita.

assieme ad ogni altro di questo viaggio.

gli ultimi giorni del mio viaggio non avrei voluto ridimensionarmi come ora ho fatto, ho dovuto fare.nervosa e libera, ho presagito da subito che il mio ritmo quotidiano lubrico indipendendente dal tappeto elastico degli umori, si sarebbe arreso alla bonaccia
(devo ANDARE PER ORA)

Friday, July 02, 2004

questa é per salvo

l avevo fatto, con qualche riserva (pubblicarlo,nn pubblicarlo)e l ho fatto di certo per quell alibi

hai capito tutto

"in fondo é solo un altro giorno in giro per Parigi."

e in fondo non c é proprio niente che non va.proprio nulla.

ero diretta al solito in biblioteca. credo sia l ultimo giorno. domani arrivano i miei.
ma ho deciso di andarmene a zonzo per un po, per i fatti miei, che quasi sempre, poi, coincidono con le vetrine.ma parigi é essa stessa una vetrina e quindi nn mi sono allontanata di molto dal mio centro di lettura. scendo all hotel de ville e percorro la via rivoli.in lungo e verso l alto. samaritaine. zara. e gli altri . ormai conosco tutti i capi a memoria. e anche se la samaritaine " c est de la merde", nn riesco a percepire se non nella differenza di lustri la qualita la quale nn é mancante (anche qui diversi piani) ne difettosa (architettonicamente mi pare non contraddire i restanti edifici e tutta la merce che alle galerie lafayette e al bon marche é acquistabile lo é anche qua;certo mancano chanel e famiglia, ma c é agnes b. e vanessa bruno che nn sono male.

cercavo ancora le mie lenti a contatto.come al solito mi propongono l acquisto in bloscco e simultaneo di 12 lentine.cosi mi arrendo agli occhiali.
poi avanzando verso il beaubourg decido di provare la piccola boutique che umilmente segnala in vetrina "lunettes de soleil" e "discount"; vedo alcuni liquidi e alcune scatole di lenti a contatto; dentro sono circa 10 ragazzi. decido che é l ultimo tentativo prima di attendere domani. tanto é 3 settimane che vado a spasso col visino occhioluto che nn pochi apprezzano (danzio con le sue foto, la mamma di charles e a volte lo stesso charles); ma io proprio mi vedo male.spiego il mio fatto: perduto le lentine,ho bisogno di due lenti singole e nn di una scatola. il tipo che mi parla mi dice che fara uno sforzo e potra darmele ad una ad una. cazzo il tipo che cercavo; la gentilezza che tutti mi avevano negato a partire dalla perfida coventry, a dinard, etc.

cosi ho le mie lenti e quando le metto in bagno c é chi mi guarda male.io me ne frego e nascondo, spero, definitivamente l occhiale nella borsa del pc.pesantissima.

quando andavo in giro con gli occhiali ero comunque osservata. quando andavo in giro senza per civetteria e scazzo e riposo del naso nn mi accorgevo di niente,seguivo le direzioni e scendevo le scale mobili per come le avevo memorizzate.poi fuori mangio 2 crackers e fumo la sigaretta che charles mi ha regalato e guardo guardarmi a destra e dall altro lato. "draguer" si chiama.poi il solito tipo che sta qui perennemente a spasso mi viene accanto e mi sussurra una frase enigmatica. grassoccio, sulla quarantina, capelli lunghi e sporchi , se ne esce con un "c est la solution finale".
bella speranza.questa tra la frase di ieri "il te faudrait une agenda electronique" (ti ci vorrebbe un'agenda elettronica" sulla scala mobile e quella di poco fa "epouse moi" (sposami)

cosi mi metto a studiare e a scrivere ma col cellulare in vista;
sn in ansia per domani e nn ci metto molto ingegno, cosi solo quasi trascrivo.

ho altri 15 minuti di scrittura.
e questo potrebbe essere un congedo, dato che da domani diventero turista e nn avro molto tempo per confabulare.

turista.
al mio ultimo ritorno a parigi titou mi dice "nn preoccuparti se l italia é uscita dall europeo, puoi tifare per la francia; tanto tu sei francese" io gli avevo risposto con un sorriso. anche charles mi aveva detto che sn meta francese.altro sorriso.

il fatto é che devo contraddirmi per una volta.
per una volta oggi mi sono sentita straniera. non italiana (distinguo le voci ma nn mi soffermo mai a cercarle,piuttosto ne concepisco subito i difetti che quasi sempre scaturiscono da un forte vociare), né francese , né parigina, nessuna appartenenza. temo di nn accettare certe noncuranze di charles.dai miei temo un ritorno simbolico al pre-viaggio(ma vi amo, vi amo).danzio che al momento mi pare il nome , la traccia, la certezza più cara,ma siamo distanti e di certo lui al momento "non mi ama".

devo andare , il tempo é quasi concluso,devo obliterare

Thursday, July 01, 2004

(certo su questo il Commentatore potrebbe commentare per ore e ore)

sono ancora al beaubourg, cioé l edificio di tubi e vetro e scale mobili al centro delle halles.
nn riesco a leggere, la mente altrove. eppure ho trovato un libro interessante su luzi,potrei leggerlo d un fiato ma la pagina mostra altre contorsioni , forse anche quelle poetiche, ma altre, e forse piu divaricate che gli enjambement di una poesia.

cosi vado sul balcone che da sulla piazza enorme.corpi sul lastrico della piazza. e il balcone trema, non so per quale miracolo non si scolli.un terremoto perenne.
cosi rientro.il mio vicino di tavolo legge tacite e come al solito é una bella faccia francese;come al solito coincidenza di qualche sguardo, tanto piu che io a fatica rimango con gli occhi sul mio banco.
cosi prenoto un accesso ad internet,censurato perche nn posso leggere mail ne conversare. ma almeno ho 30 minuti per fiatare.per di piu la mia postazione é davanti ai tavoli d arte e cosi posso anche sbirciare la coppia che si ama,coi baci, sui libri di un artista cinese finora sconosciuto zao wou ki.interessante, pare.

ho sentito danzio.la sua disaffezione nn puo essere guarita neanche con un ostinazione maggiore del disamore.e io dovrei forse risanare rispettando.

il fatto é che oltre al mio comportamento indegno, indegno di tante cose,ci sono delle sfiducie che nn riesco a smontare. e se riuscissi almeno a fare quello, potrei arrendermi ai miei sbagli.

fais chier

è evidente che nn sto bene.

questo mi dispiace, niente non va bene.sono a parigi.e questa mattina sn andata a spasso per uno dei tanti quartieri dei negozi.con louisette.quando sono rimasta sola, ho fatto finta di perdermi e ho trovato anche zadig et voltaire.ho provato due paia di jeans per sentire l odore che il mio vestito ha perso, a lungo nel borsone di charles.
(il sudore della serata tristemente matta al top. b credo l avra infettato).

mi stavano di merda.
non c é niente che mi piaccia infine o forse la cattiva abitudine del non sapere scegliere era con me intatta e fino a quando ho potuto l ho emarginata.

ma ora pare sia la fine o la presa di coscienza di tante cose. solo il ritorno non é piu incerto.

io mi addanno.
questo é il mio stato d animo.
ieri sono andata a letto ma volevo ancora parlare.
charles dice che in questi giorni lo guardo che sembro detestarlo.

non lo detesto,ma non sto bene e sono tante cose assieme.


si, "uva acerba". e ne pilucco i chicchi senza gettarla

la convenienza del tacere

lo so,

ma la saggezza non é la mia arte

e da questo tutto dipende; forse.

(per d.)

amarcord/2

poi c eravamo fissati con gli specchi:

la sera rifletteva l immagine di due sconosciuti sulla parete vetrosa della chaplaincy e
io non osavo guardarla
ma gia sapevo che avrei ceduto al tuffo in quella e in altre come quella

ed ora che l immagine io lho fatta sparire non ne rimane che il ricordo come impresso nella tua foto d ombre con la tua bella accanto

i contorni col buco nero al centro

(good morning)

sn andata a dormire presto
cioé a mezzanotte
cioé dopo aver preso un bagno e atteso charles rientrato alle 11 e un quarto.

non avevo sonno e mi sono forzata a chiudere gli occhi e a rimpicciolirmi nel letto.

cosi stamattina mi sono svegliata con gli occhi gonfi, gonfi.
e siccome non ho dormito poco e non ho pianto significa che ho studiato molto,molto

cosi sono quasi felice di svegliami un mostro.un mostro.