Friday, July 02, 2004

"in fondo é solo un altro giorno in giro per Parigi."

e in fondo non c é proprio niente che non va.proprio nulla.

ero diretta al solito in biblioteca. credo sia l ultimo giorno. domani arrivano i miei.
ma ho deciso di andarmene a zonzo per un po, per i fatti miei, che quasi sempre, poi, coincidono con le vetrine.ma parigi é essa stessa una vetrina e quindi nn mi sono allontanata di molto dal mio centro di lettura. scendo all hotel de ville e percorro la via rivoli.in lungo e verso l alto. samaritaine. zara. e gli altri . ormai conosco tutti i capi a memoria. e anche se la samaritaine " c est de la merde", nn riesco a percepire se non nella differenza di lustri la qualita la quale nn é mancante (anche qui diversi piani) ne difettosa (architettonicamente mi pare non contraddire i restanti edifici e tutta la merce che alle galerie lafayette e al bon marche é acquistabile lo é anche qua;certo mancano chanel e famiglia, ma c é agnes b. e vanessa bruno che nn sono male.

cercavo ancora le mie lenti a contatto.come al solito mi propongono l acquisto in bloscco e simultaneo di 12 lentine.cosi mi arrendo agli occhiali.
poi avanzando verso il beaubourg decido di provare la piccola boutique che umilmente segnala in vetrina "lunettes de soleil" e "discount"; vedo alcuni liquidi e alcune scatole di lenti a contatto; dentro sono circa 10 ragazzi. decido che é l ultimo tentativo prima di attendere domani. tanto é 3 settimane che vado a spasso col visino occhioluto che nn pochi apprezzano (danzio con le sue foto, la mamma di charles e a volte lo stesso charles); ma io proprio mi vedo male.spiego il mio fatto: perduto le lentine,ho bisogno di due lenti singole e nn di una scatola. il tipo che mi parla mi dice che fara uno sforzo e potra darmele ad una ad una. cazzo il tipo che cercavo; la gentilezza che tutti mi avevano negato a partire dalla perfida coventry, a dinard, etc.

cosi ho le mie lenti e quando le metto in bagno c é chi mi guarda male.io me ne frego e nascondo, spero, definitivamente l occhiale nella borsa del pc.pesantissima.

quando andavo in giro con gli occhiali ero comunque osservata. quando andavo in giro senza per civetteria e scazzo e riposo del naso nn mi accorgevo di niente,seguivo le direzioni e scendevo le scale mobili per come le avevo memorizzate.poi fuori mangio 2 crackers e fumo la sigaretta che charles mi ha regalato e guardo guardarmi a destra e dall altro lato. "draguer" si chiama.poi il solito tipo che sta qui perennemente a spasso mi viene accanto e mi sussurra una frase enigmatica. grassoccio, sulla quarantina, capelli lunghi e sporchi , se ne esce con un "c est la solution finale".
bella speranza.questa tra la frase di ieri "il te faudrait une agenda electronique" (ti ci vorrebbe un'agenda elettronica" sulla scala mobile e quella di poco fa "epouse moi" (sposami)

cosi mi metto a studiare e a scrivere ma col cellulare in vista;
sn in ansia per domani e nn ci metto molto ingegno, cosi solo quasi trascrivo.

ho altri 15 minuti di scrittura.
e questo potrebbe essere un congedo, dato che da domani diventero turista e nn avro molto tempo per confabulare.

turista.
al mio ultimo ritorno a parigi titou mi dice "nn preoccuparti se l italia é uscita dall europeo, puoi tifare per la francia; tanto tu sei francese" io gli avevo risposto con un sorriso. anche charles mi aveva detto che sn meta francese.altro sorriso.

il fatto é che devo contraddirmi per una volta.
per una volta oggi mi sono sentita straniera. non italiana (distinguo le voci ma nn mi soffermo mai a cercarle,piuttosto ne concepisco subito i difetti che quasi sempre scaturiscono da un forte vociare), né francese , né parigina, nessuna appartenenza. temo di nn accettare certe noncuranze di charles.dai miei temo un ritorno simbolico al pre-viaggio(ma vi amo, vi amo).danzio che al momento mi pare il nome , la traccia, la certezza più cara,ma siamo distanti e di certo lui al momento "non mi ama".

devo andare , il tempo é quasi concluso,devo obliterare